Aspetti faunistici

La fauna è ben rappresentata nel territorio di Ferrara di Monte Baldo, in quanto l’ambiente montano possiede una vegetazione consistente e varia che nella sua biodiversità accoglie molte specie. Numerosi sono gli insetti Coleotteri (Carabidi, Curculionidi e Stafilinidi), tra cui alcune rarità come gli endemismi Broscosoma baldensis, lo Statilinide Lathrobium baldense ed alcune specie di Leptusa. Vengono Poi Ragni, Cavallette e Grilli Itotteri), Emitteri, Ditteri, Api e Formiche (Imenotteri), così come numerosi Lepidotteri.
Molto importanti dal punto di vista ecologico per le catene alimentari legate alla vegetazione, sono gli insetti xilofagi (mangiaigiatori di legno). Segnaliamo inoltre la presenza di grandi nidi (acervi) di Formica rufa, vera e propria “spazzina” delle pinete, diffusa dai Forestali. Tra le centinaia di specie di farfalle (Lepidotteri) ricordiamo nei ghiaioni soleggiati delle creste l’endemismo Erebia pluto burmanni e la Psodos baldensis. Nella Valle dell’Orsa, quale zona umida, sono da menzionare infine, anche insetti Plecotteri, Odonati e Coleotteri.
Negli ultimi trent’anni nell’area baldense vi sono state le reintroduzioni di marmotte e camosci, mentre una volta esistevano anche cervi, lupi, linci ed orsi, scomparsi definitivamente da tutto il Monte Baldo intorno alla metà del XIX sec. Ultimamente qualche avvistamento sporadico si ha di gatti selvatici, di cervi, di linci, di qualche orso che proviene dal Trentino, mentre è ormai presente il dannoso cinghiale e probabilmente arriverà anche il lupo. 

Anfibi
Tra la fauna minore vi sono gli anfibi Rana verde e rossa (Rana esculenta e temporaria), il Rospo (Bufo bufo), la Salamandra pezzata giallo-nera (Salamandra salamandra) e il tritone (Triturus vulgaris). Frequenti anche i rettili: dalla comune Lucertola (Lacerta vivipara) al Biacco (Coluber carbonarius), dal Ramarro (Lacerta viridis), all’Orbettino (Anguis fragilis), dal Colubro (Coronella austriaca), alla velenosa Vipera (Vipera aspis).
Uccelli

Tra gli uccelli frequenti sono Allodole, Cardellini e Lucherini, il Rondone (Apus apus), il Tordo (Turdus philomelos), il Fringuello (Fringilla coelebes), la Ghiandaia (Garrulus glandarius), il primaverile Cuculo (Cuculus canorus). Buona la presenza dell’Usignolo (Iuscinia megarhincos), che rallegra le nottate rimaverili con il suo canto, del Pottirosso (Erithacus rubecula) del Codirosso (Pliocnicurus hocnicurus) ma anche del Merlo (Turdus merula), dell’Occhiocotto (Sylvia melanocepliala), della Passera (Passer domesticus), dello Storno (Sturnus vulgaris), del Succiacapre (Caprimulgus europacus) e del Verdone (Carduelis chloris).

Da segnalare il Fagiano (Phasianus colchicus) in gran parte d’allevamento, rilasciato a scopo venatorio, qualche Picchio nero (Dryocopus martius), il più comune Picchio verde (Picus viridis) ed il Picchio rosso maggiore (Picoides major). Tra i rapaci, comune è la Poiana (Buteo buteo), l’Astore (Accipiter gentilis), lo Sparviere (Accipiter nisus): vi sono poi il Falco (Falco tinnunculus) che sfreccia veloce tra le pareti rocciose delle falesie e l’Aquila reale (Aquila chrysaetos) che volteggia maestosa in cielo, spingendosi dalle creste verso valle.

Tra i rapaci notturni vi è la Civetta (Athene noctua), la Civetta capogrosso (Aegolius funereus), I’Allocco (Strix aluco), il Barbagianni, il Gufo comune (Asio otus) e il raro Gufo reale (Bubo bubo). Nelle zone più elevate ecco le Cincie del ciuffo, mora e bigia (Parus cristatus, ater e montanus), il Crociere (Loxia curvirostra) delle pinete, dal becco incrociato, il Culbianco e lo Zigolo (Emberiza c.), il Francolino di Monte (Bonasa bonasia), la Quaglia (Coturnix coturnix) e la Coturnice (Alectoris greca), il Fagiano di Monte (Tetrao tetrix), comune nella mugheta dove ha le sue “arene di canto”, ed il raro Gallo cedrone (Tetrao urogallus). Sui prati si posano gruppi di Cornacchia grigia (Corvus corone) e di Gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus), meglio conosciuto come “tacola”.

Mammiferi

Tra i mammiferi, nel gruppo degli Insettivori vi sono il Riccio (Erinaceus europaeus), il Toporagno (Sorex araneus) e la Talpa (Talpa europaea), mentre fra i Roditori si annoverano il Ghiro (Glis glis), diffuso nei boschi di latifoglie, il Topo selvatico (Apodemus sylvaticus), lo Scoiattolo (Sciurus vulgaris), la Marmotta (Marmota marmota), presente nei prati della zona di Colonei-Naole, sopra Valfredda ed al Passo Cerbiolo.

Nel gruppo dei Lagomorfi vi è la Lepre comune (Lepus europaeus), in gran parte allevata e rilasciata a scopo venatorio e tra i Chirotteri sono diffusi il Ferro di cavallo maggiore e minore (Rhinolophus ferrumequinum e hipposideros), il Vespertilio (Myotis myotis) ed il Pipistrello (Pipistrellus pipistrellus).

 

Nel gruppo degli Artiodattili vi è il Capriolo (Capreolus capreolus), abbastanza diffuso nelle zone boscate, il Camoscio (Rupicapra rupicapra) facilmente visibile tra le roccette ed i mughi delle creste baldensi, dove esegue agili ed acrobatiche evoluzioni. All’interno del vasto gruppo dei Carnivori dobbiamo menzionare la piccola ed agile Donnola (Mustela nivalis), le notturne Martora (Martes martes) e Faina (Martes foina), il Tasso (Meles meles), dall’alimentazione onnivora, la Volpe (Vulpes vulpes), abbastanza diffusa, anche se dalla vita crepuscolare e notturna. Anche il Cinghiale (Sus scrofa) si sta diffondendo, proveniente dalla Val d’Adige.

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